Chiesa di San Leonardo

Quella che si trova oggi all'inizio di corso Regina Margherita è una ricostruzione dell'antica chiesa, di cui ormai non resta traccia. Al posto della chiesa vi era un tempio eretto nel XIII secolo, chiamato "Chiesa di San Leonardo", perché oltre ad essere dedicata al santo abate, riscuoteva alcune rendite fondiarie dall'omonimo monastero di Siponto. Venne edificata nel XIII secolo, addossata alla porta Maggiore della cinta muraria fortificata del Castello della città, ma fu poi ricostruita nel 1678 per volontà del Cardinale Vincenzo Maria Orsini, divenuto poi Papa Benedetto XIII. Questo in seguito ad una curiosa vicenda: nel 1676 infatti tra il Duca Geronimo Cavaniglia e l'arcivescovo sipontino Vincenzo Maria Orsini , sorse un'aspra controversia riguardante l'amministrazione della chiesa di San Leonardo Abate. I sangiovannesi si schierano col duca. L'arcivescovo effettuò delle visite pastorali e rilevò che la popolazione praticava usi e costumi superstiziosi, tra cui quello delle donne zitelle che il martedì in Albis, dopo aver raggiunto a piedi nudi la chiesa di Sant'Egidio (a qualche chilometro dal paese), si calzano dietro l'altare in segno propiziatorio per il matrimonio. Rilevò anche le pessime condizioni della chiesa matrice, che reputò non idonea a svolgere la funzione di tempio di Dio. Pertanto, ordinò la cessazione di ogni pratica superstiziosa e l'abbattimento della predetta chiesa , con obbligo di riedificarla a spese della collettività. I sangiovannesi ignorarono l'interdizione e l'Arcivescovo scomunicò tutti. In questo frangente si sviluppò un morbo misterioso che attaccò i sangiovannesi e provocò circa 500 vittime su una popolazione complessiva di 2690 anime. Si pensò ad un castigo di Dio e vennero avanzate istanze di revoca della scomunica; ma questa viene revocata soltanto dopo la sottomissione personale del duca e di tutti coloro che hanno provocato la disobbedienza della popolazione. Il 26 ottobre 1678 venne posta la prima pietra della nuova chiesa di San Leonardo. Nella chiesa matrice aveva sede la Congregazione di S. Giovanni Battista, della quale si ha memoria del funzionamento fino al 1729. Detta Congregazione era già esistente nel 1678, giacché il Cardinale Orsini impiegò nella costruzione della nuova chiesa gran parte delle sue ricche rendite. Parimenti aveva sede nella chiesa matrice la Congregazione del SS. Sacramento, istituzione antichissima, con l'altare del Crocefisso, eretto nel 1694. Nel 1776 ottenne anche il Regio exequatur. Nel corso degli anni ha subito numerosi interventi che ne hanno mutato l'impianto originario. Sul portale d'ingresso vi è una statua di San Michele Arcangelo, quale segno della devozione sangiovannese per lo scampato pericolo della peste che ha invaso il Gargano nel 1656. All'interno della chiesa è custodito uno storico e pregevole organo del 1694, ed ospita anche una statua lignea di ottima fattura del santo patrono della Città, risalente certamente ad epoca anteriore al 1976. Lineari ed essenziali le strutture murarie ed architettoniche. All’interno, vicino all’altare del battistero, una pregevole tela ad olio raffigurante il Sacro Cuore di Gesù, ad opera dell'artista milanese Natale Penati che dipinse nel 1936, oltre ad un dipinto a tempera dello stesso pittore raffigurante San Pietro e posto sopra il quadro.

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