Dipinti nel Convento di Serracapriola

San Francesco in adorazione del Crocefisso

Il dipinto ad olio su muro è situato sulla parete all’inizio della la scalinata in pietra che collega la sacrestia ai piani superiori. San Francesco è ritratto inginocchiato sul lato sinistro di una grande croce con le mani giunte in preghiera, come se fosse sul Golgota. Il santo ha il viso contrito, come se stesse vivendo la sofferenza che il genere umano sta provando per il mistero della morte di Gesù. Al centro del quadro primeggia la croce, che all’epoca del 1938 esisteva proprio nel luogo dove viene ritratta e cioè sul terreno antistante il Convento, poi rimossa nel 1968 per lasciare il posto al monumento a Padre Pio da Pietrelcina, come ricorda Padre Luigi Ciannulli, memoria storica del convento. Gesù crocefisso e ormai morto, ha il capo reclinato sulla sinistra, mentre dietro la sommità della croce si squarcia un cielo tempestoso e rosso purpureo, in cui anche gli elementi naturali partecipano con angoscia al triste e doloroso evento. Sullo sfondo, il Convento che viene raffigurato di profilo dalla parte delle mura esterne e con la visione del campanile e della facciata d’ingresso alla Chiesa. 

 

Il Convento dei Cappuccini di Serracapriola

Il dipinto è un acquerello su una tavoletta di legno e raffigura il Convento dei Cappuccini prima della seconda guerra mondiale, con la visione dalla strada venendo dal centro di  Serracapriola. In questo caso il pittore ha utilizzato la tecnica dell’acquerello su legno, preparato quasi certamente con una copertura di gesso (che affiora sul retro della tavoletta di legno) e di bianco d'uovo, per renderlo impermeabile e mantenere in tal modo inalterata la durata dei colori nel tempo. Piuttosto singolare il fatto che tale dipinto porti sul retro la seguente dedica: “Omaggio del Prof. Natale Penati da Milano al Padre Placido da S. Marco in Lamis – Serracapriola 25 febbraio 1938”. Molto probabilmente il pittore durante il suo soggiorno nella cittadina, è stato ospite del Convento e, come era solito fare, per ringraziare dell’ospitalità, faceva omaggio di un quadro. Era il suo modo molto semplice ma originale di manifestare il proprio ringraziamento ed affetto alle persone che aveva conosciuto ed apprezzato. Analoghi episodi si possono infatti riscontrare in altre località dove è stato ospite, quali San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo e Manfredonia, dove le famiglie che lo hanno ospitato sono in possesso di quadri del pittore.

ritratto
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